ELITEAMS Consigli e suggerimenti | Alberto Di Gaetano Personal Trainer | Campania
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Consigli di fitness per te

Non esiste un unico modo di essere sani che vada bene per tutti. Ecco perché scelgo di condividere e aggiornare regolarmente i miei articoli contenenti consigli e suggerimenti. Il contenuto che metto a disposizione è sempre accurato e pertinente, spero che sia di tuo interesse.

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la comida más importante del día😉💪🏽 #

Pancake Proteico

18/05/2020

montate a neve 200 gr di albume, aggiungete 80 gr di farina d'avena o farnia d'avena aromatizzata, 15 gr proteine in polvere gusto a piacere. io non metto nè zucchero nè dolcificanti, ma se volete potete usare stevia a goccie.
ungere la padella con margarina vegetale e cuocere. Farcite con burro d'arachidi bio 1 banana a fette e se volete sciroppo d'acero zero .

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Cura il Fegato

21 Maggio 2020

Milk thistle seed 500mg standardizzato
(Funzione digestiva, epatica e depurativa dell'organismo)
Il cardo mariano (Silybum marianum L. Gaertn) appartiene alla famiglia delle Compositae. È una pianta annuale/biennale nativa dell’Europa meridionale, cresce in zone incolte ed assolate. Il nome generico deriva dal greco “silybon”, usato da Dioscoride per indicare una pianta dall’aspetto di cardo. Il nome Silybum Marianum deriva dalla leggenda per cui la Vergine Maria avrebbe versato latte sulle foglie mentre nascondeva il bambino Gesù, durante la fuga in Egitto. Le variegature sulle foglie furono causate dal latte che scorreva su di queste. La funzione depurativa del Cardo Mariano nei confronti del fegato è tale da proteggere gli animali a sangue caldo dall’avvelenamento da Amanita Phalloides, un fungo che per ingestione provoca danni irreversibili a quest’organo. Le proprietà sono dovute ai principi attivi in essa contenuti tra cui flavolignani come la “silimarina”, una miscela composta da silibina, silicristina e silidianina, oltre ad olio essenziale, mucillagini e principi amari. Le parti utilizzate sono i semi e l’intera pianta.
gli un'immagine o un video da aggiungere al post per coinvolgere maggiormente il lettore.

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Sostituire i latticini con fonti vegetali

12 giugno 2020

Spesso consiglio ai miei clienti sostituire latticini con fonti vegetali, la panna di soia o di avena o di riso è una di queste possibili sostituzioni alimentari. Ad esempio con la panna di soia , possiamo fare un piatto sporito e proteico, ma anche saporito. La mia ricetta:
120 gr pasta integrale ( x uomo)
70 gr pasta integrale (x donna)
200 gr di macinato di manzo magro (uomo)
130 gr macinato manzo magro (donna)
3 funghi tagliati in lamine 
panna di soia 
2 cucchiai olio oliva extra vergine
sale quanto basta
ovviamente non vi spiego come si cuoce la pasta, per il condimento è moto semplice, mettete un cucchiaio olio in una padella calda, aggiungete subito senza far soffriggere la panna di soia circa 125 gr, appena sobbolle aggiungete il macinato e salate , poi aggiungete i funghi e lasciate cuocere per 10 minuti a fuoco lento. il resto già lo sapete .

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ACIDO IALURONICO

19 giugno 2020

L’Acido ialuronico, è un glicosaminoglicano, uno dei componenti fondamentali del tessuto connettivo, sostanza che insieme al collagene viene utilizzata dal nostro organismo per mantenere in condizioni ottimali il tessuto connettivo. Grazie alla sua particolare struttura chimica, l’Acido ialuronico può organizzarsi in una struttura dinamica di tipo reticolare che riempie gli spazi tra le fibre collagene formando un gel; tale impalcatura mantiene la forma ed il tono dei tessuti connettivi, funziona da barriera fisica contro la diffusione di particolari sostanze e agenti infettivi e, grazie all’intrinseca capacità di legare una grande quantità d’acqua (proprio come una spugna), mantiene una corretta idratazione ed elasticità dei tessuti stessi. L’Acido ialuronico è particolarmente presente nella pelle, ma anche nella cartilagine, nei tendini, nell’umor vitreo dell’occhio, nel liquido sinoviale (liquido presente nelle capsule articolari). Con il passare degli anni il nostro corpo tende a produrre quantità sempre minori di Acido ialuronico.

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Wild Yam un valido aiuto per la donna

22 giugno  2020

Wild Yam 500mg standardizzato

(Contrasta i disturbi della menopausa e del ciclo mestruale)

La Dioscorea, Wild Yam o Igname selvatico (Dioscorea villosa L.) appartiene alla famiglia delle Dioscoreaceae. Il nome Dioscorea è stato coniato in omaggio al medico greco Pedanios Dioscoride. È una pianta erbacea perenne, nativa del Nord e del Centro America. I Maya e gli Aztechi la utilizzavano per scopi medicamentosi. I nativi americani usavano la dioscorea per problemi intestinali e per i dolori mestruali. Nella medicina tradizionale giapponese Kampo, la Dioscorea era usata in formulazioni per problemi della sfera riproduttiva. Nella tradizione popolare la pianta da sempre è utilizzata come supporto in caso di problematiche di origine ormonale. Le proprietà sono dovute ai principi attivi in essa contenuti tra cui: saponine steroidee basate sull'aglicone diosgenina (dioscina, dioscorina). Contiene inoltre alcaloidi, ossalato di calcio, resina e tannini. Le parti utilizzate della Dioscorea villosa sono la radice ed il rizoma.

 La Dioscorea villosa contrasta i disturbi della menopausa e del ciclo mestruale. Coadiuva la funzionalità del sistema digerente e la regolare motilità gastrointestinale ed eliminazione dei gas. Aiuta anche la normale funzionalità articolare.

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La Dieta Chetogenica

24 giugno 2020

Spesso mi ritrovo ad affrontare il discorso dieta chetogenica , innanzi tutto spieghiamo la chetosi.

La chetosi, o acetonemia (termine più diffuso in relazione alle manifestazioni infantili) indica un accumulo di corpi chetonici nel sangue ed è il sintomo di un alterato metabolismo degli acidi grassi, che si verifica quando l'organismo, per far fronte ai propri bisogni energetici, una volta esauriti gli zuccheri, inizia a bruciare i grassi.

La chetosi fisiologica o alimentare si manifesta durante il digiuno prolungato (dopo 2-3 giorni) e durante una privazione di carboidrati alimentari a lungo termine; la chetosi patologica si manifesta prevalentemente nei pazienti diabetici.

L'acetone è una sostanza che ha origine dalla digestione dei grassi e che, in condizioni normali, viene trasformata in anidride carbonica ed acqua. In situazioni particolari quali febbrestressdigiuno, il fisico non è in grado di smaltire queste sostanze che, pertanto, si accumulano.

La Dieta  Chetogenica ,ha delle origini molto antiche. Risalirebbe infatti agli anni ’20 l’utilizzo della dieta chetogenica e del suo protocollo classico nel trattamento di alcune patologie, in primis per la cura dell’epilessia infantile, sfruttando però teorie risalenti agli albori della medicina.

La Dieta Chetogenica ha poi fatto la sua comparsa “ufficiale” nel trattamento dell’obesità  a partire dagli anni ’70.

Fatta questa premessa, cè da dire che oggi viene prescritta da molti nutrizionisti, viene stilato un protocollo medio di 28 30 giorni, ma realmente è un risultato momentaneo.

infatti se dopo tanti giorni di dieta chetogenica, riprendiamo una dieta semplicemente normocalorica, riprenderemo il doppio del peso perso.

nel body building la dieta chetogenica viene adoperata per periodi di massimo 7 8 giorni, per poi progressivamente reintrodurre carboidrati puliti .

il fatto è che quanto più lungo è il periodo di chetosi maggiore è il rischio di incorrere in gravi problemi agli organi e sopratutto sostengo tanta sofferenza per tornare ad ingrassare il doppio se gestita male.

in riassunto, sostengo che la miglior soluzione è sempre la dieta a carboidrati variabili e con cheat meal programmati. Perdere peso non vuol dire ammazzarsi.

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BetaCarotene Provitamina A

27 giugno 2020

Betacarotene (Provitamina A)

Che cos’è il betacarotene?

Il betacarotene è un pigmento vegetale precursore della vitamina A o retinolo (per questo noto anche con il nome di provitamina A). Una volta introdotto nell’organismo mediante l’alimentazione, il betacarotene viene trasformato in vitamina A nel fegato per azione dell’enzima carotenasi.

Appartiene al gruppo dei carotenoidi.


A che cosa serve il betacarotene?

Il betacarotene è dotato di capacità antiossidanti in grado di contrastare in modo importante i radicali liberi (molecole se non tenute sotto controllo possono danneggiare la struttura delle nostre cellule), proprietà che lo rende un importante alleato contro l’insorgenza di diverse malattie, comprese alcune neoplasie.

È una delle più importanti fonti di vitamina A, o retinolo, responsabile del mantenimento in buona salute di vista, pelle e denti, oltre che coinvolta in un sano sviluppo osseo e nel rafforzamento del sistema immunitario. I benefici del betacarotene aumentano in caso di assunzione contemporanea di vitamina Cvitamina E e zinco.


In quali alimenti è presente il betacarotene?

Fonti alimentari di betacarotene sono diversi vegetali di colore giallo-rosso-arancione come carote, peperone rosso, mango, melone, albicocche, zucche e cachi, ma anche le verdure a foglia verde come le bietole e gli spinaci.


Qual è il fabbisogno giornaliero di betacarotene?

Il fabbisogno quotidiano medio di betacarotene per un adulto va dai 2 ai 4 mg al giorno.


Carenza di betacarotene

La carenza di betacarotene non provoca alcun problema di salute a meno che non sia associata a una carenza di vitamina A. In quest’ultimo caso si potrebbero avere gli stessi disturbi correlati alla carenza della vitamina A: sindrome caratterizzata da difetto dell’adattamento visivo all’oscurità (cecità notturna), secchezza oculare, distrofia di tutti gli epiteli con tendenza alla cheratinizzazione, difficoltà nell’accrescimento, eccessiva sensibilità alle infezioni.


Eccesso di betacarotene

Nei soggetti sani un eccesso di betacarotene può comportare disturbi transitori che regrediscono con la diminuzione di betacarotene assunto, tra i quali l’alterazione del colore della pelle.

Nei fumatori eccessive quantità di questo carotenoide possono comportare un’incidenza maggiore di cancro al polmone, rispetto all’assunzione di dosaggi rientranti nel regolare fabbisogno. È bene che anche le donne in gravidanza o in allattamento non eccedano con l’assunzione.


Perché il betacarotene viene spesso inserito nelle creme solari?

Perché tra le proprietà del betacarotene rientra anche la capacità di ridurre la sensibilità della pelle quando esposta ai raggi solari

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Le ricette Fit di Mia Moglie

19/09/2020

fajitas light by Tefy:
ingredienti, piadina integrale, carne o pollo 140gr, peperoni rossi gialli e verdi 100 gr, 1 cipolla piccola , curcuma, paprika, sale e pepe.
ingredienti Guacamole (salsa di condimento) 1 avocado 1 pomodoro piccolo sale e limone.
preparazione, tagliare il pollo o la carne i peperoni e la cipolla a striscette, preriscaldare la padella con un filo olio oliova , mettere a cuocere peperoni e cipolla, togliere i peperoni e la cipolla dalla padella una volta cotti, e mettere a cuocere il pollo o la carne, mettere i condimenti  e rimettere la cipolla e i peperoni farli saltare in padella con la carne o il pollo.
guacamole, frullare l avocado, mettere sale e limone a piacere , tagliare a cubetti il pomodoro, e unirlo al avocado.
farcire la piadina pre riscaldata con gli ingredienti preparati e gustare

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TORTA FIT PROTEICA AL CICCOLATOFU

TORTA FIT PROTEICA AL CIOCCOTOFU

16 NOVEMBRE 2020

Come ben sapete, non incentivo l uso dei latticini specie in fase di dieta , per cui quando accade che ci sia qualche ricorrenza come il mio santo, chiedo a mia moglie, la miglior cuoca del mondo , un dolce proteico alternativo.
montare a neve 3 albumi , poi aggiungere qualche goccia di stevia, aggiungere i tuorli e mescolare , poi aggiungere farina avena aromatizzata cacao circa 140 gr , 30 gr proteine cioccolato e 1 bustina lievito.
mettere in forno 30 minuti a 180 gradi.
ripieno : 200 gr tofu frullato con 50 ml latte di soia e 3 cucchiai cacao amaro bio e 3 cucchiai burro arachidi bio.
farcire la torta con il cioccotofu e banane , , abbiamo fatto una spolverata di cocco per decorare.
era ottima gnam gnam!!!

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OLIO DI COCCO

22 GENNAIO 2021

Rinforza i capelli, sbianca i denti e rimuove la placca, brucia i grassi, riduce lo stress, rafforza il sistema immunitario, protegge lo stomaco e il cuore

L'olio di cocco è ampiamente utilizzato nei paesi tropicali come India, Sri Lanka, Thailandia, Filippine che hanno una buona produzione di olio di cocco. In passato è stato popolare anche negli Stati Uniti e il Canada, ma c'è stata una forte propaganda nel 1970 diffusa dalle multinazionali dell'olio di mais e soia contro l'olio di cocco.

L'olio di cocco è stato considerato dannoso per il corpo umano per il suo alto contenuto di grassi saturi ma nell'ultimo decennio tantissimi studi scientifici hanno dimostrato che i grassi a catena media dell'olio di cocco sono unici rispetto agli altri tipi di grassi ed apportano tantissimi benefici all'organismo.

Se consideriamo i paesi con il più alto consumo di olio di cocco osserviamo che:

  • Lo Sri Lanka ha il più basso tasso di malattie del cuore;

  • La popolazione dell’isola di Kitava (Nuova Guinea) ha tassi di infarto ed ictus praticamente assenti;

  • Gli abitanti dell’isola di Tokelau (Nuova Zelanda) risultano essere immuni dalle malattie del cuore.

Nella banca dati medico-scientifica MEDLINE sono presenti più di 1500 studi che confermano le proprietà medicinali dell'olio di cocco.

Gli acidi grassi saturi a catena media dell'olio di cocco sono composti da:

  • Acido Laurico: compone circa il 50% dell’olio di cocco, è indispensabile al corpo umano e la prova che l’altro alimento che ne è ricco è il latte materno. Il corpo necessita di acido laurico per produrre monogliceridi anti-microbici utilizzati per combattere virus e batteri patogeni. Quindi l’acido laurico è un grasso saturo fondamentale ed è’ stato scoperto essere utile nel contrastare virus come l’HIV, l’influenza e l’herpes.

  • Acido Caprico: reagisce con alcuni enzimi secreti da altri batteri, che successivamente lo convertono in un potente agente antimicrobico, il monocaprino.

  • Acido Caprilico: è un potente antifungino tanto da essere uno dei rimedi più potenti contro l'infezione da Candida.

Questi acidi grassi rappresentano una fonte di energia altamente disponibile, dal momento che essendo a catena media risultano di più facile assorbimento rispetto a quelli a lunga catena (presenti ad esempio nell'olio di palma e olio di semi). L'olio di cocco non influenza negativamente i livelli di colesterolo, proprio perché povero di acidi grassi saturi a lunga catena, ma addirittura è dimostrato che contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo LDL e favorire quello buono HDL.

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LATTOFERRINA

03 FEBBRAIO 2021

Scopriamo insieme le proprietà e i benefici della Lattoferrina, elemento di fondamentale importanza per il trasporto del ferro nel flusso sanguigno

La lattoferrina è una proteina appartenente al gruppo delle glicoproteine che svolge il compito di trasportare il ferro nel sangue, con capacità due volte superiori rispetto a quella della transferrina, e che possiede anche notevoli proprietà antimicrobiche.
Isolata nel latte vaccino dagli scienziati Sorensen e Sorensen, attualmente trova impiego per le sue proprietà antiossidanti ed immunomodulatrici.
Si tratta di un composto presente non soltanto nel latte, ma anche a livello di varie secrezioni mucose, come saliva e lacrime, e nei granulociti neutrofili, cellule appartenenti al gruppo dei leucociti (globuli bianchi) coinvolte nella modulazione di risposta immunitaria dell’organismo.

Come funziona la Lattoferrina

In rapporto alla sua spiccata capacità di trasportare il ferro, la lattoferrina è in grado di sottrarlo al metabolismo dei microrganismi patogeni presenti nell’organismo, causandone la morte ed eliminandoli in tal modo dal sangue dell’ospite; in base a tale meccanismo d’azione, la proteina si comporta da efficace anti-microbico ed anti-fungino. La sua attività batteriostatica si svolge particolarmente nei confronti di Escherichia Coli, un agente patogeno che colonizza le mucose della parete intestinale.
Inoltre esplica un’azione battericida verso molte specie di batteri Gram negativi, in seguito alla lesione degli strati di membrana più superficiali.
Per quanto concerne l’attività anti-virale, la lattoferrina tende a legarsi con i glicosamminoglicani della membrana plasmatica, bloccando l’entrata dei virus e contribuendo a impedire l’insorgenza di processi infettivi, soprattutto in caso di Herpes Simplex, HIV e Citomegalovirus.
Poichè tale composto è particolarmente abbondante nel colostro, è in grado di esplicare un’efficace azione protettiva nei confronti della mucosa intestinale del neonato che in tal modo viene difeso da eventuali infezioni microbiche. Dopo il primo periodo di vita, quando il colostro non viene più secreto, il neonato perfeziona la funzionalità del proprio sistema immunitario e quindi non necessita più di lattoferrina.
Alcuni recenti studi clinici hanno confermato un probabile coinvolgimento di questa sostanza anche nella cura delle patologie neoplastiche.

Integratori a base di Lattoferrina

Soprattutto durante terapie a base di antibiotici, l’impiego di lattoferrina integratore si è rivelato particolarmente efficace per proteggere le mucose intestinali promuovendo la crescita del bioma comprendente Bifidibacterium e Lactobacillus, che sono microrganismi il cui metabolismo è strettamente collegato alla biodispnibilità di Ferro. Gli integratori a base di lattoferrina contengono solitamente anche FOS e prebiotici, che si attivano reciprocamente realizzando una potente sinergia funzionale.
Tali integratori vengono consigliati per la loro attività antinfiammatoria, antimicrobica, antiossidante ed immunomodulante; in particolare la resistenza di lattoferrina all’azione proteolitica degli enzimi gastrici, le permette di raggiungere l’intestino senza venire modificata.
In ambito immunostimolante incentiva la produzione di linfociti T, modulando anche l’attività delle citochinine infiammatorie, e quindi agisce sinergicamente su più fronti.
La sua elevata capacità di legare gli ioni ferro interessa numerosi processi metabolici, tra cui le reazioni di ossido-riduzione, andando ad esplicare potere anti-ossidante nei confronti di vari composti.

Modalità d’impiego della lattoferrina

Anche se sono molto scarsi gli effetti collaterali della lattoferrina compresse, ne è sconsigliata l’assunzione durante gravidanza ed allattamento, in quanto mancano studi epidemiologici a lungo termine relativi alla sicurezza d’impiego.
Trattandosi di prodotti soggetti a libera vendita e che non richedono la presentazione di ricetta medica, gli integratori lattoferrina possono essere impiegati liberamente, anche se è sempre consigliabile chiedere consiglio

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METEORISMO ADDOMINALE

09 FEBBRAIO 2021

IL METEORISMO: CHE COS'È, COME COMBATTERLO

Disturbo tanto diffuso quanto poco dichiarato da chi ne soffre, il meteorismo non deve destare preoccupazione, ma può creare un serio imbarazzo e ridurre la qualità di vita.

Anche se in genere se ne parla poco, il meteorismo è una condizione molto più comune di quanto si creda, che può generare un significativo fastidio fisico e un serio disagio psicologico in chi ne soffre, soprattutto se il disturbo è ricorrente o persistente e se si mangia spesso fuori casa, si viaggia o si svolgono attività che implicano l'interazione costante con altre persone.

Il meteorismo è un fenomeno del tutto innocuo per la salute generale e dell'apparato gastrointestinale, legato alla formazione di gas in eccesso all'interno dello stomaco e, soprattutto, dell'intestino, con conseguente sensazione di gonfiore e tensione addominali, pienezza e discomfort, che si riducono soltanto man mano che l'aria viene riassorbita attraverso l'epitelio intestinale verso il sangue, oppure espulsa, attenuando la pressione sulle pareti del tubo digerente.

Che la fuoriuscita del gas in eccesso avvenga attraverso la bocca (eruttazioni) o all'estremità opposta del tratto gastrointestinale (flatulenza), non di rado, raggiungere questo sollievo causa un discreto, seppur temporaneo, imbarazzo. Anche se, a ben vedere, si tratta di un disagio del tutto immotivato, posto che il fenomeno della "pancia gonfia" riguarda, più o meno frequentemente, tutti (ma proprio tutti), a prescindere dall'età, dal sesso, dallo status sociale e dal livello di educazione.

Ma le convenzioni sociali sono quello che sono e, almeno in Occidente, atti liberatori assolutamente fisiologici, ma connotati da una valenza negativa (scarsa educazione, incapacità di autocontrollo ecc.), vengono generalmente accolti con scarso entusiasmo. Quindi, a meno che non se ne senta l'esigenza in modo molto sporadico, i più cercano una soluzione efficace e definitiva al disturbo, modificando abitudini alimentari e di vita, rivolgendosi a rimedi naturali o a farmaci specifici contro pancia gonfia e meteorismo.

LE CAUSE PIÙ COMUNI DI METEORISMO

Il meteorismo può avere cause molto diverse che portano invariabilmente all'ingresso o alla formazione di gas in eccesso nello stomaco e nell'intestino.

Le più comuni sono legate a banali errori comportamentali durante pasti, come masticare, deglutire o bere troppo in fretta, parlare mentre si mangia, bere bevande gassate di qualunque tipo e masticare chewing gum.

In tutti questi casi, siamo noi stessi causa del nostro male, poiché insieme ad alimenti solidi e liquidi facciamo entrare nel canale gastrointestinale una quota di aria non necessaria che promuove la sensazione di pancia gonfia, "gorgoglii" e movimenti impropri di gas tra stomaco ed esofago e tra stomaco e intestino.

Questo fenomeno, noto come aerofagia, può essere in gran parte prevenuto abituandosi a mangiare con calma, seduti e rilassati, prestando la dovuta attenzione a masticazione e deglutizione, parlando poco e soltanto tra un boccone e l'altro e bevendo preferibilmente acqua naturale a temperatura ambiente.

Oltre alle bevande gassate, infatti, anche quelle contenenti zuccheri o dolcificanti ipocalorici (in particolare, il sorbitolo), il vino, la birra e i succhi di frutta più ricchi di fruttosio (pera, albicocca, pesca ecc.) possono creare un certo numero di problemi, poiché favoriscono la fermentazione intestinale e la conseguente produzione di gas in eccesso.

Tra i principali alimenti che notoriamente promuovono il processo di fermentazione da parte della flora batterica intestinale, e quindi sintomi come pancia gonfia e meteorismo, vanno, invece, ricordati i legumi (soprattutto, fagioli, piselli e lenticchie), il latte e i latticini contenenti lattosio (anche se non si è propriamente intolleranti a questo zucchero), la frutta più ricca di zuccheri (banane, pere, albicocche, prugne, cachi, uva, fichi, mele ecc., specie se molto mature), i cereali integrali contenenti fibre insolubili e alcune specifiche verdure come broccoli, cavoli e cavolfiori, cipolle, porri e funghi.

Altri cibi che è bene inserire in quantità moderate nell'alimentazione quotidiana sono quelli molto grassi: di per sé non costituiscono un problema, ma la loro assunzione eccessiva rallenta la digestione dei carboidrati presenti in pasta, pane, riso, patate, frutta ecc. lasciando alla flora batterica intestinale più tempo per la fermentazione, con conseguente produzione di gas in eccesso.

Anche la stipsi (o stitichezza) e comportamenti e abitudini che contribuiscono indirettamente a rallentare la digestione portano allo stesso effetto: tra questi, il fatto di indossare indumenti che stringono in vita, mangiare mentre si è stressati o in ansia, masticare male e non sminuzzare a sufficienza gli alimenti prima della loro deglutizione.

Un’altra causa molto comune di gonfiori addominali è rappresentata dal gas in eccesso prodotto a livello dell'intestino tenue e/o nel colon come conseguenza di squilibri della flora batterica intestinale, dovuti, per esempio, a un'alimentazione sbilanciata, a condizioni di ansia o stress, a infezioni gastrointestinali transitorie o a terapie antibiotiche per bocca assunte per contrastare un'infezione batterica di una certa importanza (per esempio, un ascesso gengivale o una bronchite).

D'altro canto, anche la presenza nel colon di residui di alimenti non perfettamente digeriti, come può capitare in caso di sindrome del colon irritabile e/o malassorbimento, malesseri gastrointestinali transitori o pasti troppo abbondanti o ricchi di fibre insolubili, può causare una fermentazione eccessiva da parte della flora batterica intestinale, con conseguente sensazione di pancia gonfia, turbolenze intestinali e meteorismo.

Alcune persone hanno una maggiore tendenza di altre a soffrire di meteorismo, a volte a causa di una predisposizione individuale non meglio precisata, altre come conseguenza della presenza di patologie specifiche come la già citata stipsi/stitichezza di varia origine, le intolleranze alimentari (lattosio in primis), la celiachia e l'ipersensibilità al glutine, la sindrome del colon irritabile, la colite e il diabete.

COME CONTRASTARE I SINTOMI DEL METEORISMO

Come detto, i sintomi del meteorismo comprendono sensazione di pancia gonfia (che spesso è molto più di una sensazione) e di eccessiva pienezza dopo i pasti, flatulenza e/o eruttazioni, brontolii e turbolenze addominali e, più in generale, disagio gastrointestinale.

Nella maggior parte dei casi non si tratta di manifestazioni che devono preoccupare, ma il loro ripetersi spesso o addirittura costantemente può ridurre notevolmente la qualità di vita, ed è bene trovare una soluzione.

Se il malessere sperimentato è modesto, occasionale, non associato ad altre patologie o sintomi "sospetti" e facilmente riferibile a un meteorismo, per così dire, "fisiologico", per ridurlo e migliorare il processo digestivo si può fare riferimento a prodotti da banco. Si può scegliere tra quelli che possiedono un’attività procinetica e favoriscono il transito del cibo attraverso il tratto gastrointestinale, oppure farmaci più specifici per questo disturbo, come il dimeticone e il simeticone che aiutano l'eliminazione delle bolle d'aria contenute nello stomaco favorendo così la riduzione dei sintomi.

I farmaci che aiutano la digestione servono anche in caso di meteorismo perché favorendo l’accelerazione del transito del cibo attraverso lo stomaco e l'intestino, questi preparati riducono il tempo di permanenza degli alimenti in fase di digestione nel tratto gastrointestinale e impediscono alla flora batterica intestinale di effettuare una fermentazione, una delle cause della formazione del gas a livello intestinale.

Anche gli antiacidi potrebbero essere utili contribuendo ulteriormente a ridurre il disagio, in questo caso a livello dello stomaco, attenuando la tendenza alle eruttazioni e alleviando la sensazione di bruciore che talvolta le accompagna.

Molte di queste sostanze possono essere acquistate in farmacia senza obbligo di ricetta medica, ma anche quando si tratta di farmaci di libera vendita, è sempre importante leggere con attenzione il foglietto illustrativo e chiedere il consiglio del medico o del farmacista in caso di dubbi, soprattutto se il disturbo non passa dopo uno o due giorni.

Il medico va, poi, sempre interpellato prima di assumere farmaci, rimedi naturali o integratori se si è in gravidanza o se si sta allattando (perché alcuni principi attivi possono danneggiare il feto o il neonato), se a dover assumere il medicinale è un bambino o un anziano e se si soffre di altre patologie acute o croniche (ipertensione, insufficienza renale, scompenso cardiaco, diabete, malattie neurologiche o psichiatriche ecc.), soprattutto se si sta assumendo una cura farmacologica per tenerle sotto controllo.

Per chi presenta controindicazioni all'uso di farmaci da banco contro il meteorismo o preferisce optare per i rimedi naturali, quello maggiormente collaudato contro i gonfiori addominali associati a flatulenza è rappresentato dal carbone vegetale, il cui uso prolungato può però causare stitichezza.

Se invece sono presenti gonfiore ed eruttazioni dovuti a una digestione non ottimale si possono assumere tisane a base di finocchio, anice, zenzero, salvia, prima o dopo i pasti. Anche un rimedio della nonna come camomilla calda e succo di limone può essere sufficiente nei casi di gonfiori addominali ed eruttazioni non troppo accentuati.

GONFIORE ADDOMINALE: PREVENIRLO A TAVOLA

La regolarità dei pasti consente all’apparato digerente di trovare la propria "routine" e ottimizzare la sequenza dei processi necessari affinché la digestione avvenga in maniera equilibrata ed efficiente. Assecondare questa esigenza di "ritmi abitudinari" è la prima regola da rispettare se si vuole digerire bene ed evitare i sintomi della dispepsia e del meteorismo.

Inoltre, come già segnalato, alcuni alimenti creano più facilmente di altri gas in eccesso nel tratto gastrointestinale: se si sa di tollerare poco legumi, cibi grassi e vegetali del gruppo delle crucifere (cavolo, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, ecc.), meglio evitare del tutto piatti come fagioli stufati, uova e piselli, cotechino e lenticchie, zuppa di cavolo o wrustel e crauti.

Al riguardo, va precisato che anche le uova aumentano la produzione di gas intestinali dall'odore poco gradevole.

In aggiunta, ciascuno dovrebbe cercare di individuare gli alimenti soggettivamente poco tollerati, come per esempio i lieviti o specifici prodotti contenenti lattosio, fruttosio, dolcificanti artificiali o altri additivi, e provare a eliminarli temporaneamente dall'alimentazione abituale per verificare se i sintomi del meteorismo migliorano.

In caso affermativo, per evitare la sensazione di pancia gonfia sarà utile consumare i cibi incriminati molto raramente (o mai) e in piccole in quantità.

A prescindere da ciò che si sceglie di mangiare, poi, bisogna ricordare di farlo sempre stando seduti a tavola, masticando lentamente e con la bocca chiusa per evitare di ingerire aria insieme agli alimenti, e fare una passeggiata rilassante dopo ogni pasto (bastano 10-15 minuti). Queste sono tutte raccomandazioni che vale la pena seguire se si vogliono prevenire o ridurre disturbi digestivi di vario tipo e non sentire la pancia gonfia nelle ore successive, soprattutto se si deve tornare in ufficio e lavorare tutto il pomeriggio.

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MORINGA

23 MARZO 2021

Che Cos'è?La Moringa è una pianta originaria dell'India appartenente alla famiglia delle Moringaceae. Nel dettaglio, si tratta di un albero diffuso nelle zone equatoriali e tropicali del Pianeta che può raggiungere addirittura i 10 metri di altezza.
Da sempre utilizzata nella medicina popolare indiana e nelle medicine tradizionali dei Paesi in cui quest'albero è solito crescere (come Asia, America del Sud, Africa, Caraibi, alcuni Paesi dell'Oceania, ecc.), la Moringa viene spesso chiamata "albero miracoloso" o "albero dei miracoli", poiché - secondo tali medicine alternative - esso è in grado di prevenire e trattare molteplici disturbi. Tuttavia, è probabile che tale nome non derivi solo dalle presunte capacità curative e preventive attribuite alla pianta, ma anche dalla capacità della stessa di crescere in condizioni sfavorevoli, in presenza di siccità, in terreni poveri e con pH estremamente variabili.
Perché si Usa?La Moringa viene utilizzata sia in ambito alimentare che nell'ambito della cosmesi. Il suo impiego in questi campi è giustificato dai suoi componenti nutrizionali e dalle numerose proprietà attribuite al cosiddetto albero miracoloso, alcune confermate e altre no.
Le parti della pianta che vengono utilizzate sono le foglie, i fiori, i frutti (baccelli), i semi, la corteccia e le radici.
Nei Paesi in cui la Moringa è indigena, le popolazioni utilizzano foglie, fiori, frutti, radici, semi e olio estratto da questi ultimi nella normale alimentazione.
Nel nostro Paese, invece, sono reperibili perlopiù le foglie essiccate e sminuzzate o polverizzate che vengono utilizzate per la preparazione di infusi o bevande. Le foglie polverizzate e gli estratti dei semi rientrano altresì nella composizione di diversi integratori alimentari approvati dal Ministero della Salute (tali integratori rientrano nel Registro Nazionale degli Integratori Alimentari, consultabile sul sito ufficiale del Ministero della Salute).
In cosmesi, invece, vengono utilizzati sia gli estratti della pianta che l'olio ottenuto dai semi della stessa.
Di seguito, i principali utilizzi e le proprietà della Moringa verranno descritti più nel dettaglio.
Perché e in Quali Ambiti si Utilizza la Moringa?Uso nell'AlimentazioneUtilizzo della Moringa come AlimentoNei Paesi in cui la Moringa cresce, foglie, baccelli, semi, fiori e radici vengono consumati come parte della normale alimentazione. Dal punto di vista nutrizionale, la Moringa sembra possedere un interessante profilo amminoacidico, oltre a contenere vitamine e sali minerali utili per l'organismo. Secondo molti, le concentrazioni di questi nutrienti sarebbero così elevate da rendere la Moringa un vero e proprio superfood in grado di esercitare effetti estremamente benefici sulla salute. In realtà, è opportuno precisare che - per quanto possano essere utili all'organismo i nutrienti contenuti nella Moringa - non esistono cibi miracolosi in grado di risolvere o prevenire tutti i mali. Di contro, un'alimentazione sana ed equilibrata è senz'ombra di dubbio un elemento molto importante per preservare la salute del corpo.
Foglie di MoringaLe foglie di Moringa sembrano contenere diversi amminoacidi essenziali, vitamina A, vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6 e B9) e vitamina C, cui si aggiungono minerali come calcio, ferro, potassio, magnesio, fosforo, sodio e zinco.

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Hamburger con formaggio

HAMBURGER DI TONNO

13 LUGLIO 2021

2 SCATOLETTE TONNO AL NATURALE SGOCCIOLATE 
50 GR FARINA INTEGRALE O D'AVENA
1 UOVO INTERO 
1 CUCCHIAIO SENAPE
IMPASTARE TUTTO , SCHIACCIARE AD HAMBURGER E CUOCERE IN PADELLA

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KARELA

21 LUGLIO 2021

Oggi veniamo sempre più a contatto con culture alimentari e prodotti della terra finora sconosciuti. Tra questi il karela, un particolare tipo di cetriolo amaro dalla scorza spinosa con riconosciute proprietà benefiche.

Il karela (Momordica Charantia) è una pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacea. Produce frutti verdi a forma di cetriolo, ricoperti da protuberanze, che si aprono in tre parti una volta maturi, rilasciando semi di colore rosso.
Originario dell'Asia meridionale e del Sud America, il melone amaro, noto anche come Goya o zucca amara, prospera in climi caldi e umidi, tra cui l'Africa, Aisa, Sud America e nei Caraibi. Di solito i karela vengono consumati cotti come le zucchine, dopo aver gettato tutta l’acqua di cottura, dove si trasferisce il caratteristico sapore amaro. 

Un alimento della salute

Il melone amaro è ricco di fitonutrienti, come fibra alimentare, minerali, vitamine e antiossidanti. In particolare, contiene vitamine B1, B2, B3 e C, magnesio, acido folico, zinco, fosforo e manganese, nonché ferro, beta-carotene e potassio.
Nella medicina tradizionale del Sud del mondo e in India il karela viene utilizzato come rimedio per il diabete. Infatti, contiene la gurmarina, un polipeptide capace di regolare il livello degli zuccheri nel sangue e che agisce come un immunomodulatore.
Numerosi studi, inoltre, hanno riscontrato che il melone amaro è estremamente utile per il trattamento di alcuni tipi di tumori.
Le proprietà antitumorali del melone amaro sembrano confermati da uno studio clinico condotto dalla University of Colorado, che ha messo in evidenza la correlazione fra il consumo di questo alimento e la riduzione nella dimensione dei tumori pancreatici del 64%.
Uno studio condotto nel 2010, invece, ha dimostrato come l’estratto di questo frutto inibisca, anche, la crescita delle cellule del cancro al seno e possa, quindi, essere utilizzato come integratore alimentare per la prevenzione da questa malattia.
Ma i benefici per la salute non si limitano al cancro. Il karela è utile nel trattamento di asma, infezioni della pelle, problemi di stomaco, ipertensione, e diabete.

Il karela in cucina

Nella cucina cinese è apprezzato per il suo sapore amaro e viene di solito fritto, accompagnato con carne di maiale, o utilizzato come ingrediente per zuppe e tisane. È stato utilizzato anche al posto del luppolo per produrre alcune birre tipiche di Okinawa.
È molto popolare, anche, in l'India, dove è spesso servito con yogurt sul lato per compensare l'amarezza, insaporito dal curry o farcito con spezie e poi cotto in olio. Nella cucina indiana del sud, viene utilizzato nel toran (mescolato con cocco grattugiato), nel mezhukkupuratti (insieme alle spezie) e nel tial (cotto con cocco arrostito). Altre ricette popolari includono preparazioni con arachidi, noci e cipolle fritte, lenticchie e verdura sottaceto.
In Pakistan il melone amaro è spesso cotto con cipolle, polvere di peperoncino rosso, curcuma, coriandolo e semi di cumino oppure ripieno di carne macinata cotta, servita con pane caldo tandoori, naan, chappati o khichri. In Vietnam, invece, viene aggiunto alla zuppa di gamberi o riempito di maiale macinato. Nelle Filippine, infine, può essere fritto con carne macinate e salsa di ostriche o con uova e pomodori tagliati a dadini.

Ecco come preparare questo frutto a casa!

  • Karela ripieni: lavate bene 4 karela e con la lama di un coltello raschiate la buccia, conservandola. Praticare un’incisione per il lungo e rimuovere i semi, poi mettete i karela interi e la raschiatura in una ciotola, bagnandoli con 1 cucchiaio di succo di limone, lasciateli marinare per circa un’ora. Poi lavateli in acqua calda e asciugateli, separando la raschiatura. A questo punto preparate il ripieno scaldando 3 cucchiai di olio in una padella e, quando sarà ben caldo, aggiungete la buccia e fatela soffriggere per circa 2 minuti. Aggiungete 8 cucchiai di farina di ceci e cuocete per un altro minuto, poi aggiungete 1 cucchiaino di semi di cumino, 2 cucchiai di coriandolo in polvere, 1 cucchiaio di semi di finocchio, 1/2 cucchiaino di curcuma, una punta di peperoncino in polvere. Saltate per circa un minuto prima di spegnere. Infine, riempite i karela con il misto di spezie, cuoceteli in una padella con 2 cucchiai di olio a fuoco medio finché non saranno ben cotti. Servire caldi o freddi.

  • Karela stufati: Affettate e pulite i karela, immergeteli in acqua salata e lasciateli spurgare per circa un’ora, poi lavateli e asciugateli bene. Saltateli in olio con cipolla, polvere di coriandolo e passata di pomodoro. Cuocete per circa 30 minuti e servite.

  • Karela fritti: tagliate 1 karela di grandi dimensioni a rondelle ed eliminare i semi interni, poi lasciatele sotto sale per un’ora, lavateli e asciugateli. Scaldate dell’olio per frittura in una padella a fuoco medio. Soffriggete 1 cipolla finemente sminuzzata, 2 peperoncini a pezzetti e 2 spicchi d’aglio finché non sono dorati. Poi aggiungete le rondelle di karela e mescolate bene e continuate a friggere finché la verdura non diventa leggermente bruna.

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insalata dello chef

INSALATA DI BRESAOLA CROCCANTE

01 SETTEMBRE 2021

RICETTA FIT DEL GIORNO :

INSALATA DI BRESAOLA CROCCANTE CON MELE

PREPARAZIONE 10'

COTTURA 1'

DIFFICOLTà BASSA

COSTO BASSO

senza uova e senza glutine

ingredienti per 4 persone

160 GR BRESAOLA

140 GR RUCOLA

200 GR MELE VERDI

50 GR FINOCCHI

5 GR OLIO OLIVA EXTRA VERGINE DOP

15 GR NOCI

10 GR ACETO DI MELE

25 GR SUCCO DI MELOGRANO

100 GR MELOGRANO

1 TIMO FRESCO

5 GR SALE

2 GR PEPE NERO

1. DISIDRATARE EL MICROONDE PER 40 -60 SECONDI LE FETTINE DI BRESAOLA ASPETTARE ALCUNI MINUTI E CONTROLLARE LA CROCCANTEZZA E POI FRANTUMARLA IN FIOCCHI

2.MISCELARE VINAGRETTE OLIO ACETO TIMO SUCCO MELOGRANOSALE E PEPE

3.PULIRE E TAGLIARE LE MELE A METà IN FETTINE SOTTILISSIME , FARE LO STESSO CON IL FINOCCHIO AGGIUNGERE LE NOCI IL MELOGRANO E LA BRESAOLA , CONDIRE TUTTO.

IMPIATTARE CON LA RUCOLA DISPOSTA ALLA BASE

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